A rappresentare la Delegazione italiana al Comitato delle Regioni il vice presidente vicario di Anci Roberto Pella, relatore del parere d’iniziativa recentemente adottato all’unanimità “Inserire lo sport nell’Agenda europea dopo il 2020”.
“Il nostro obiettivo deve essere la nascita di un programma dedicato per la materia dello Sport dopo il 2020, perché il tema possa svilupparsi similmente a quanto abbiamo visto verificarsi per la Cultura o le Politiche Giovanili”, ha detto Pella. “Tuttavia, siamo consci che, a breve termine, la prospettiva del nuovo Quadro Finanziario Pluriennale ci deve condurre intanto a tracciare la via, nelle nostre discussioni, per la definizione di tale aspetto attraverso una stagione di impiantistica sportiva di media e piccola scala multifunzionale ed energicamente sostenibile, un’attività di sport diplomacy e scambi di competenze, un dialogo in grado di promuovere i valori dell’Europa attraverso lo sport e il dialogo costruttivo e multilivello”.
Per questo motivo “le raccomandazioni internazionali sull’attività fisica per la salute dell’OMS rappresentano un punto di riferimento fondamentale per i singoli Paesi, in quanto rafforzano il principio della pratica dell’attività fisica accessibile a tutti.
I livelli di attività fisica raccomandati sono infatti raggiungibili nei contesti della vita quotidiana: ambito scolastico, domestico, ricreativo e lavorativo”. Secondo Pella, “un aumento dei livelli di attività fisica praticata dalla popolazione determinerebbe un notevole risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale, e da questo punto di vista Anci ha sviluppato molte iniziative volte all’adozione di stili di vita sani in ambienti sani, dall’intesa con ICS su impiantistica sportiva e piste ciclabili a URBACT ai Fondi per le Periferie”, ha concluso.